Giorgio Pulselli, il Maestro della cartapesta.Con la sua nuova opera dal titolo “La nascita della nuova Via Crucis”, l’artista riflette sulle 14 stazioni della Via Crucis, pensando a come raffigurarle nel mondo d’oggi.
Giorgio mi accoglie nella sua casa-studio; percepisco subito l’odore dell’Arte, anche perché l’Arte, quella con la “a” maiuscola, si sente e si vede. Quella di Giorgio è un’arte pulita, che ti avvolge immediatamente nei colori e nelle forme. Ci sintonizziamo sulla stessa lunghezza d’onda, discutendo di pittura, fotografia, scultura e il tempo passa in fretta senza che ce ne accorgiamo. Giorgio è un artista poliedrico, laureato in architettura, è stato per molti anni nella dirigenza dell’ufficio settore lavori pubblici del Comune di Viterbo. Nel frattempo si è formato nella pittura, seguendo le orme del maestro viterbese Fortunato Del Tavano, per il disegno durante gli studi architettura e per terminare nella scultura con il maestro Domenico Mastroianni “ a cui ho dedicato la scuola in cui insegno”.
La passione per il disegno lo porta alla collaborazione con la redazione viterbese del Il Messaggero, dove per otto anni racconta in Sale&Pepe, con le sue vignette satiriche, l’andamento politico-sportivo-culturale del capoluogo della Tuscia. Poi arriva la cartapesta: “da tempo tengo dei corsi di disegno”, mi dice Giorgio, “ed è stato proprio un allievo a chiedermi se fosse possibile ampliare la ricerca sulla cartapesta”.
Detto, fatto: dal 2010 tiene anche un corso sulla cartapesta, con 15 allievi. “Trovo la cartapesta così duttile, che ci si può fare ogni cosa. Avevo già la manualità acquisita con la scultura, ma la cartapesta è stata una scoperta bellissima. Sono andato fino in Puglia a seguire come lavorano i cartapestai di Lecce, che ancora adottano una tecnica tramandata dal Seicento.”
Entro nel suo studio: sugli scaffali personaggi fanno parte di un lungo corteo che racchiude questa sfrenata passione per la cartapesta. “Nelle venti mostre che ho realizzato in questi ultimi anni,” mi dice Giorgio, “più della metà dei personaggi sono realizzati in cartapesta, gli altri li ho rappresentati tramite disegni e pitture.”
Infatti, nel periodo natalizio le opere del maestro e degli allievi del corso formano il Presepe in cartapesta, che ogni anno viene installato nel sacrato della Basilica della Quercia.
Non solo Presepi, ma performance artistiche legate all’ambiente e alla letteratura. Una di queste installazioni, “Ho letto, Ho pensato, Ho fatto”, consiste di cartepeste dedicate all’Agenda 2030 dell’ONU, esposte anch’esse nel chiostro della Basilica della Quercia, dove Giorgio ha raccontato con “17 opere più una”, la difficoltà di rendere il nostro unico pianeta un posto migliore e, possibili modi per salvaguardarlo, seguendo i 17 obiettivi dell’agenda 2030.
E poi c’è quella dedicata a Dante, “Il Dante avvelenato”, del 2021, che è stata esposta presso l’Orto Botanico dell’Università della Tuscia, in cui Giorgio Pulselli pensa al poeta, proiettandolo nella contemporaneità.
E in questo 2024 l’artista presenta la sua nuova opera dal titolo “La Nascita della Nuova Via Crucis”. “Viviamo in un’epoca in cui tante persone, che si tratti di gente che conta, o che non conta nulla, cerca sistematicamente qualche povero Cristo da mettere in croce – mi dice il maestro – per dare sfogo all’invidia, al proprio sadismo, a qualche ingiustificata rivalsa, per quali causa o quali persone non è dato sapere”. E l’idea artista arriva riflettendo sulle 14 stazioni della Via Crucis pensando a come sarebbero raffigurati al mondo di oggi. “Ho immaginato poveri Cristi moderni – continua a dirmi Giorgio – accusatori e aguzzini , persecutori e boia contemporanei, esecutori passivi. Ho immaginato che il volto del Povero Cristo non si veda mai, ma che s’intraveda solo nei momenti del massimo dolore umano, ultimi momenti della sua vita da uomo. Ho immaginato che il volto intero si veda solo nei momenti della sua trasfigurazione e transizione dalla sua natura umana a quella divina”. Un lavoro che ha impegnato questo giovane ottantenne per circa tre mesi e che vedrà l’opera esposta sicuramente a Viterbo. “Ancora non ho avuto contatti certi e precisi per il luogo e i tempi dell’esposizione della Nuova Via Crucis – mi dice Giorgio Pulselli – e senza rivelarvi altro posso dirvi che saranno 15, anziché 14, le stazioni che completeranno la mia opera”.
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Maurizio Di Giovancarlo / Tuscia Fotografia
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