L’Isola che c’è, Il Giardino della Serpara.

Arte e Natura in equilibrio grazie a Paul e a sua moglie Jacqueline che hanno creato un giardino di arte contemporanea tra i boschi di Civitella D’Agliano. Un luogo da visitare, per ritrovarsi e contemplare l’arte dei 38 artisti esposti lungo un percorso rigenerativo della mente e del corpo. Questa è La Serpara.

 

Quando più di quarant’anni fa mia moglie ed io scoprimmo la valle de La Serpara, , essa ci apparve un diamante grezzo, da far scintillare e diventare un gioiello. Questo è l’incipit della storia di Paul Wiedmer ideatore–artista–naturalista che, insieme alla moglie Jacqueline, ha saputo creare un microcosmo molto particolare, incastonando le opere d’arte, come se fossero diamanti, nella natura del parco, rispettandola e valorizzandola.

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Siamo a Civitella D’Agliano, sulla Teverina, terra di vigneti famosi e boschi. La strada è tutta curve e saliscendi; ad un certo punto, su di una curva a gomito si scorge quasi a terra un’indicazione, su di una tavola incisa in colore rosso, che recita “La Serpara” – la potete individuare perché la curva è al confine con una casa diroccata. Imbocco la strada bianca e trovo una lunga filare di bambù: qui si trovano circa 30 specie una diversa dall’altra, che mi sbarra la strada. Nella discesa verso la valle si viene avvolti dal verde dei boschi e dal silenzio. “Quando arrivammo qui, non era così come lo vedi oggi – mi dicono insieme Paul e Jacqueline – ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato il recupero delle costruzioni esistenti, e poi a distinguere il paesaggio tra quello esistente a quello che sognavamo.”

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Infatti il giardino è un alternarsi di piante esotiche come il bambù, e piante come il pioppo, idonee al clima di questa zona, che si trova nel Lazio al confine con l’Umbria. “Il verde degli alberi e il silenzio: è questo che mi piace di questo luogo, e ispira le mie creazioni – mi dice Paul – qui tutto deve avere un dialogo diretto con la natura che ci circonda”. Infatti, le 80 opere dei 39 artisti internazionali che espongono in questo parco di 5 ettari sono immerse nella natura più pura, e la scenografia dell’opera si trasforma col passare delle stagioni. La luce che riflette è diversa nelle varie ore del giorno, creando un alone di spiritualità percepibile percorrendo il lungo percorso che le ospita.

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La natura in sinergia con l’arte o viceversa, senza sovrapporsi, in un equilibrio quasi informale dove gli elementi che la compongono, acqua, terra, cielo e fuoco sono quelli che Paul ha inserito nelle sue “sculture di ferro e fuoco”, installate in alcuni punti del giardino e che al passaggio del visitatore sprigionano fiamme. Il Giardino de La Serpara è fruibile, diventando un concentrato di metafore sulla vita che si intrecciano grazie all’arte contemporanea e alla natura, che Paul e Jacqueline hanno saputo creare in quest’Isola chiamata Tuscia.

Durante l’anno il Giardino di sculture La Serpara è visitabile solo su appuntamento.

Informazioni chiamando 0761914071

Email : laserpara.sculpturegarden@gmail.com

Sito web – www.serpara.info

Una Risata ci Salverà

Una Risata ci Salverà parte dalla Tuscia e arriva in tutto il mondo. L’ ultimo documentario di Michelangelo Gregori è un viaggio sulla sacralità di alcuni importanti temi, come la satira e religione, e come tutto questo può farci riflettere, ma anche ridere, con il potere della comicità. Dopo i tanti consensi avuti nei festival sia nazionali che internazionali, ora si attende il responso del pubblico e della critica a pochi giorni del debutto nella distribuzione nazionale. Continue reading “Una Risata ci Salverà”

Il dopo Befana, la festa continua nella Tuscia.

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Da poco abbiamo lasciato le feste natalizie, che bussa alla porta il Carnevale con tutte le sue declinazioni. La Tuscia si riaccende con delle antiche feste tradizionali che iniziano con il Focarone di Bagnaia, per continuare con il Carnevale in ogni borgo piccolo o grande che sia, si chiude questo trittico di usanze tipiche della Tuscia con il Pranzo del Purgatorio di Gradoli, che preannuncia il periodo pasquale. Il tutto accompagnato dai tipici dolci, frappe, fregnacce, castagnole, struffoli abbinati ai vini doc del nostro territorio. Continue reading “Il dopo Befana, la festa continua nella Tuscia.”

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