In questi giorni, come tutti avrete udito e visto, la comunità di Valentano si è trovata involontariamente al centro di un circo mediatico a cui mai avrebbe mai pensato di assistere da protagonista.
Ecco, lo stesso giorno in cui il circo mediatico iniziava lo spettacolo, questa comunità si apprestava a celebrare, rispettando le norme anti-covid19 attuali, un rito molto sentito tra le mura castellane, una festa di ringraziamento per l’annata agraria. Festa che questa gente celebra ogni anno proprio nel giorno di Ferragosto, una ricorrenza che intesse molti legami con questo mondo contadino.
Il “solco dritto” è stato tirato anche quest’anno, ma nessuno dei circensi-giornalisti-videomaker pare essersene accorto: non so se definirla fortuna o sfortuna, ma di fatto la terra è stata lavorata con fatica e devozione ancora una volta.
Vorrei condividere con voi il racconto, sia scritto che fotografico con le immagini di quel tempo, di quando, diversi anni fa, ho avuto l’occasione di assistere a questa suggestiva cerimonia.
È la mattina del 14 Agosto 2004, mi ritrovo quasi all’alba nella Valle dell’Olpeta e il caldo già si fa sentire.
La caldera vulcanica / La campagna, che divide il Lago di Bolsena da quello molto più piccolo di Mezzano, è già rovente.
Questa è il teatro dove si realizza il rito propiziatorio che da molti anni, se non secoli, gli abitanti di Valentano, con una cerimonia molto intima, dedicano alla Madonna.
Il gruppetto inizia il lavoro recitando la prima preghiera: “Dio, onnipotente ed eterno benedici noi, che ci apprestiamo a tracciare, nella memoria dei padri, il solco dritto nel piano”.
Tanti anni fa si preparava l’arato di legno e i buoi facevano il resto: il tempo passa, adesso per realizzare il “solco dritto” si usa un trattore. Il solco deve essere dritto affinché si abbia un raccolto buono, altrimenti la stagione potrebbe risultare poco fruttuosa.
Il trattore marcia tranquillamente in direzione delle “biffe” (dei paletti sistemati precedentemente dal miratore) e termina il tragitto in cima al poggio, non prima di aver tracciato anche due lettere giganti, “W M” (che stano per “Viva Maria”), visibili anche dal paese.
Il trattorista, terminato il lavoro, spegne il motore. Il silenzio raggiunge il gruppetto che si raduna per recitare insieme al parroco la preghiera di ringraziamento: “O Padre conduci anche noi, che abbiamo tracciato nel piano il solco dritto, alla gioia gloriosa ed eterna, facendo gustare ai tuoi figli i frutti di un lavoro sereno e tranquillo”.
La festa continua per le vie del paese di Valentano. Il corteo, seguendo il tamburello e i buoi, raggiungerà il Belvedere per ammirare anche per quest’anno il “solco dritto”.
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