Arroccata maestosamente in cima al punto più alto del cratere vulcanico del lago di Bolsena, l’antica cittadina di Montefiascone sta per concludere un affascinante viaggio storico, rivelando strati di potere papale, importanza strategica e persino un sorprendente legame con una delle fiabe più amate al mondo.
Questa straordinaria narrazione si svolge con la guida dello storico locale Quinto Ficari, meticoloso cronista di questa antica terra. Quinto illumina il ricco passato della Rocca dei Papi , l’iconica fortezza di Montefiascone e il punto più alto del vasto bacino vulcanico.
“La Rocca dei Papi assunse la sua vera identità di fortezza formidabile sotto il pontificato di Innocenzo III”, spiega Ficari. “Per diversi secoli, almeno fino al Cinquecento, si ergeva come una delle fortificazioni più vitali dell’allora ‘Patrimonio di San Pietro’. Come suggerisce il nome, la Rocca di Montefiascone ospitò numerosi papi, ma non solo: imperatori, santi, condottieri, artisti e innumerevoli altri hanno onorato le sue sale.”
La casa italiana inaspettata di Cenerentola?
Forse uno dei segreti più affascinanti di Montefiascone è il suo inaspettato legame con un classico mondiale. “Spesso si trascura”, rivela Ficari, “che la storia di una delle fiabe più famose al mondo, Cenerentola, è ambientata nel castello di Don Magnifico, Barone di Montefiascone!”
Sebbene la fiaba sia nota soprattutto attraverso la versione francese di Charles Perrault, “Cendrillon ou La Petite Pantoufle de Verre” (1697), fu proprio questa narrazione a ispirare Giacomo Ferretti, il librettista della celebre opera di Gioachino Rossini, “La Cenerentola”. Rappresentata per la prima volta durante il Carnevale del 1817 al Teatro Valle di Roma, l’opera di Rossini ambienta esplicitamente l’azione nel Castello di Montefiascone, residenza di Don Magnifico. “Come non immaginare che il castello di Don Magnifico, al centro degli eventi narrati, non sia altro che la Rocca dei Papi?”, si chiede Ficari.
Una città di influenza divina e vino rinomato
L’importanza storica di Montefiascone si estende ben oltre le sue fortificazioni. Antica sede episcopale e prezioso bene della Chiesa, la città vanta la magnifica Cattedrale di Santa Margherita , testimonianza del suo patrimonio spirituale. La sua costruzione iniziò quando Papa Urbano V istituì la Diocesi di Montefiascone, scegliendo la chiesa più centrale e frequentata da elevare al ruolo di cattedrale.
L’imponente edificio della cattedrale, dalla cripta al massiccio tamburo, fu in gran parte opera dell’architetto veronese Michele Sammicheli nei secoli XV e XVI, probabilmente con la collaborazione di Antonio da Sangallo il Giovane. Progettata su due livelli, la chiesa inferiore ospita ancora le reliquie di Santa Lucia Filippini e le spoglie del cardinale Marco Antonio Barbarigo. La sua colossale cupola, con un diametro di 27 metri, è una delle più grandi d’Italia, un simbolo riconoscibile in tutta la Tuscia e nella provincia di Viterbo. Nel febbraio 1943, Papa Pio XII ne elevò ulteriormente lo status a basilica minore.
Oltre alla sua grandezza storica e religiosa, Montefiascone è celebre per il suo famoso vino Est! Est! Est!, testimonianza della ricca tradizione vitivinicola della regione. La città ospita con orgoglio la sua annuale Fiera del Vino, giunta ormai alla sua 65a edizione, che attrae intenditori e visitatori occasionali.
Viste panoramiche da una posizione strategica
Situata a circa 600 metri di altitudine, la posizione strategica di Montefiascone è stata storicamente cruciale. La Rocca dei Papi, in particolare, offre un’impareggiabile vista panoramica a 360 gradi. Dal suo piazzale, i visitatori possono ammirare l’ampio Lago di Bolsena, le sue isole, il Mar Tirreno in lontananza e i maestosi profili dei Monti Cimini e degli Appennini.
Oggi, pur conservando il suo antico splendore, la Rocca dei Papi è un vivace centro culturale, che ospita eventi e mostre, consentendo sia ai residenti che ai turisti di entrare in contatto con il suo ricco passato e di godere di panorami mozzafiato. Montefiascone offre davvero un mix unico di storia, leggenda e bellezze naturali, rendendola una tappa fondamentale per ogni viaggiatore che esplora l’Italia centrale.
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