Il Mulino dei Mestieri

L’idea che si trasforma in un piccolo museo all’interno di un antico mulino. Cosi, Daniele e Alessia con la passione della bicicletta e del collezionismo realizzano il Mulino dei Mestieri nel borgo di Civitella D’Agliano.

 

 

Il Mulino dei Mestieri di Civitella D’Agliano: microcosmo di un tempo lontano, quando l’uomo e il suo mestiere si trovavano al centro della vita quotidiana.

 

Una miriade di oggettini legati come in una collana ad una bicicletta, trasformata per l’occasione. Qui puoi scoprire la bici dell’arrotino, del falegname, del lattoniere, del lattaio, del sacerdote o del postino ed anche del fotografo. Un mondo che non esiste più, ma che sapientemente Daniele Agulli e sua moglie Alessia hanno saputo raccogliere e risvegliare, in un antico mulino messo a disposizione dal Comune, l’interesse e tracciando alle generazioni future una strada da non perdere.

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” È una storia che inizia nel 2010 – mi dice Daniele – quando con un gruppo di ragazzi con la passione del ciclismo fondammo la Ciclopica, una squadra di ciclismo d’epoca con la  rivisitazione di questo mito degli ultimi quarant’anni del secolo scorso. Il mito dell’Eroica, che si svolge nelle famose strade sterrate toscane di Gaiole in Chianti, mi è arrivato addosso, suscitando in me una curiosità sul mondo del collezionismo delle due ruote.”

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Quell’Italia del secondo dopoguerra era un’Italia contadina, con tanti senzatetto, e la bicicletta era l’unico mezzo di locomozione che diventava, nonostante tutto, un bene prezioso, che usavano tutti; in quel periodo si contavano circa tre milioni di biciclette.

 

” Siamo nel dopo guerra e molta gente aveva perso tutto – continua Daniele – dalla casa al lavoro, così trasformarono una semplice bicicletta in una bottega ambulante, un viatico per cercare di risolvere i problemi della quotidianità. Quella quotidianità che mio nonno e mio zio mi raccontavano nelle serate d’inverno attorno al cammino.”

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Oggi Daniele e Alessia hanno ridato vita a 15 biciclette che svolgevano lavori ambulanti raccontando, con molta passione, aneddoti che ne hanno fatto la storia.

Anche questa è la Tuscia, oltre a quella Etrusca e del Rinascimento con Palazzi e giardini c’è anche quella di persone come Daniele e Alessia che mettono a disposizione volontariamente il proprio tempo libero nella gestione di questo piccolo museo, che invito tutti a visitare per conoscere quel mondo ormai scomparso dell’uso della bicicletta.

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