Tre percorsi ad anello tra le colline dell’alta Tuscia, al confine della Toscana, due dimore storiche da visitare e la Sagra della Polenta: un mix offerto dalla Proloco ai numerosi turisti che hanno scelto Proceno per questo fine settimana.
Per me, camminare significa perdersi nel tempo, apprezzare la bellezza dei sentieri, del paesaggio e della natura circostante. È stato così durante la Camminata dell’anello di Proceno, tenutasi domenica 3 dicembre nel caratteristico borgo ai confini con la vicina Toscana. Di gran lena mio cognato Franco ed io ci siamo portati all’interno del Palazzo Sforza, una dimora storica e per l’occasione fulcro dell’organizzazione della Proloco di Proceno, diretta da Massimiliano Pelo, presidente, e supportata nei percorsi da Sergio Tramontana. Coloro che non hanno partecipato alla camminata hanno avuto l’opportunità di visitare gratuitamente due dimore storiche a Proceno: il Palazzo Sforza, costruito nella metà del XVI secolo per volere del Cardinale Guido Ascanio Sforza, e il Castello o Rocca di Proceno, un articolato sistema di fortificazioni creato nel XII secolo a scopo difensivo.
Abbiamo scelto il percorso medio di 14 chilometri, tra i tre proposti: c’erano anche un tracciato da 10 km, troppo breve, e uno da 24 km, troppo lungo. In 170, provenienti da quasi tutta la provincia di Viterbo e dalla vicina Toscana, abbiamo preso il via. La splendida giornata soleggiata e senza vento mette di buon umore tutti i partecipanti, allietando gli organizzatori dopo la pioggia e il vento forte dei giorni precedenti. Ci lasciamo Proceno alle spalle, e iniziamo la discesa verso la Porta del Lazio, seguendo un tratto della Via Francigena (ma al contrario). Dopo 5 km raggiungiamo un ristoro fornito di dolci, panini, pizza, banane e tè caldo. È qui che incontro Isotta, una simpatica cagnolina, tenuta in braccio dalla sua padrona. Mentre scatto foto, mio cognato prosegue con un gruppo di partecipanti provenienti da Latera: il tempo di girarmi e non ci sono già più.
Riprendo da solo la discesa, con il tufo della collina di Proceno che si fonde alla creta della Val D’Orcia; un confine labile e sottile, una mescolanza di storie, dialetti, fratellanza del vicinato nelle tradizione tramandate alle future generazioni. È per questo che dobbiamo ringraziare queste piccole comunità, dove la parola collettività è ancora viva e forte.
Dopo un breve tratto pianeggiante, una salita molto faticosa mi riporta a Proceno. È un tratto di strada molto difficoltoso, non battuto, simile a camminare su un letto di un fiume asciutto. Al termine di questa faticosa salita, un altro meritato ristoro. L’arrivo è ormai vicino e condivido la parte finale del percorso con due simpatiche ragazze, Ester e Marina. Tra una chiacchiera e l’altra raggiungiamo Proceno, dove al termine della camminata i partecipanti hanno potuto gustare il piatto del giorno alla Sagra della Polenta, allestita per l’occasione dalla Proloco, alla quale va un plauso per la riuscitissima organizzazione.
Grazie per il bellissimo servizio fotografico …e per gli elogi .
un saluto m.