Pitigliano, la pittoresca cittadina della Maremma ha illuminato ancora una volta il cielo notturno il 19 marzo con la sua annuale Torciata di San Giuseppe, uno spettacolo infuocato intriso di tradizione e storia.
Pitigliano arde di un’antica tradizione: la Torciata di San Giuseppe. Sono incappucciati da un saio e portano sulle spalle un grosso fascio di canne fiammeggianti. Sono i Torciatori che la notte di San Giuseppe il 19 marzo di ogni anno, al segnale convenuto, s’incamminano in fila dalla via Cava del Gradone a valle del borgo lungo il fiume Meleta, per poi risalire fino a Piazza Garibaldi davanti al Comune per illuminare la notte più lunga.
La pittoresca cittadina collinare di Pitigliano, incastonata nel cuore della Toscana, ha illuminato ancora una volta il cielo notturno il 19 marzo con la sua annuale Torciata di San Giuseppe, uno spettacolo infuocato intriso di tradizione e storia.
Migliaia di persone si sono radunate per assistere al rituale, un’accattivante miscela di radici pagane e simbolismo cristiano, che celebra il giorno di San Giuseppe. Mentre il crepuscolo scendeva su Pitigliano, l’eccitazione era palpabile. L’aria si riempiva del profumo del fumo di legna e dell’attesa mentre residenti e visitatori si allineavano lungo i bastioni che dominavano un’enorme effigie meticolosamente costruita per l’occasione. Fatta di canne e legno, la torreggiante struttura, nota come “Invernacciu”, che rappresenta la fine dell’inverno e la promessa della primavera.
La Torciata, o meglio, la processione della luce, inizia a un segnale convenuto, quando i Torciatori s’incamminano in fila indiana, dalla Via Cava del Gradone, che si trova a valle del borgo lungo il fiume Meleta, per poi risalire la strada fino alla centralissima Piazza Garibaldi per compiere tutti insieme il rito dell’accensione, lenta e deliberata, dell’Invernacciu.
Le fiamme avvolgono rapidamente la struttura, facendo scoppiettare scintille nella notte. Il fuoco scoppiettante funge da punto focale
imponente e drammatico, il suo bagliore ardente si riflette sui volti degli spettatori affascinati. “E’ stato uno spettacolo davvero suggestivo – spiega Francesco Corti, presidente di Promo.fiter – vedere riuniti i diversi riti del fuoco che si tramandano nei territori. Gran parte di queste realtà, tra le quali Pitigliano, sono impegnate da tempo nel preservare e valorizzare questa tradizione e hanno aderito al Protocollo d’Intesa, promosso dal Comune di Agnone per creare la rete dei fuochi cerimoniali e avanzare la candidatura Unesco al patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.
Nei giorni precedenti il programma prevedeva un incontro dal titolo i Fuochi della Fratellanza: nel centro storico della Città del Tufo si sono esibite diverse realtà territoriali della Toscana, Lazio e Molise unite nell’impegno comune di tramandare i rispettivi riti del fuoco, ovvero Bagnaia con il Focarone, Saturnia con la Focarazza, Agnone con la ‘Ndocciata, Civitanova del Sannio con le ‘Ndoccie, Salcito con le Farchie, Montefalcone nel Sannio con le Farchie e ovviamente Pitigliano con la Torciata di San Giuseppe.
L’evento è profondamente radicato nel passato agricolo del territorio dove il fuoco dell’Invernacciu simboleggia l’espulsione del rigido inverno e l’accoglienza della fertile primavera. Si ritiene che le ceneri portino fortuna e vengono spesso raccolte dai contadini per fertilizzare i loro campi. Oltre al rogo simbolico, la Torciata di San Giuseppe è una celebrazione comunitaria.
“La Torciata di San Giuseppe – commenta Claudia Elmi, assessore al Turismo di Pitigliano – rappresenta un momento identitario per la nostra comunità, un evento che unisce passato e presente in una celebrazione collettiva di grande valore culturale. La partecipazione di altre importanti tradizioni del fuoco rafforza ulteriormente il legame con i territori che condividono con noi la passione per questi antichi rituali. Il nostro obiettivo è non solo mantenere viva la tradizione, ma anche valorizzarla a livello nazionale e internazionale, anche attraverso la candidatura Unesco”.
Lo spettacolo infuocato è continuato fino a notte fonda, lasciando un’impressione duratura alla tanta gente che ha gremito Piazza Garibaldi. La Torciata di San Giuseppe rimane una potente e toccante testimonianza della ricca storia di Pitigliano e del potere duraturo della tradizione.
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