La Tuscia, un territorio ricco di tradizione pastorale, custodisce molti segreti. Una di queste sorprese si è verificata a Bagnoregio durante la stagione della tosatura delle pecore, quando una squadra di giovani neozelandesi è arrivata per prestare la sua mano esperta.
Questo evento mi era stato segnalo da un amico, ma è con l’aiuto di Massimo Quintarelli che ho potuto accedere a questo particolarissimo momento di vita quotidiana dei pastori della Tuscia.
La scena era un turbinio di “sudore e polvere”, come l’avevo già pensata. Nella fattoria di Claudio Corrias, i tosatori neozelandesi, molti dei quali con nomi maori, stavano usando la loro tecnica che è straordinariamente efficiente, rifuggendo i vincoli tradizionali. Al contrario, posizionavano abilmente le pecore, ruotandole rapidamente mentre maneggiavano strumenti di tosatura pneumatici. Questo balletto di efficienza permetteva loro di tosare ogni animale in soli 30-50 secondi, un’impresa confermata dal cronometro di Quintarelli in 29 secondi.
“Per noi è una festa”, mi dice Claudio Corrias, sottolineando l’affidamento della famiglia a questi specialisti per la tosatura annuale delle sue 600 pecore. “ Oggi siamo qui con tutti gli amici per condividere questo momento tutti insieme”. Corrias ha ringraziato con orgoglio i suoi figli, Aurelio e Giulio, per aver continuato l’eredità lavorativa della famiglia.
Questo incontro prende una piega inaspettata quando Claudio Corrias mi invita ad unirmi alla famiglia per il pranzo, offrendomi l’opportunità di documentare un altro aspetto significativo di Bagnoregio.
Lasciando le pecore appena tosate, io e Massimo Quintarelli ci siamo diretti verso Bagnoregio. Lungo il percorso, Quintarelli mi racconta la storia della famiglia Corrias e il legame unico di questa cittadina con Esterzili, in Sardegna, una storia intrecciata con la migrazione dei pastori sardi verso il Lazio.
In Piazza Esterzili a Bagnoregio, l’artista Franco Mascia ha immortalato questa storia con un potente murale. La sua opera raffigura gli emigranti sardi, custodi di una cultura vibrante e fiorente lontano dalla loro isola natale. Questo toccante legame sottolinea il legame tra due comunità apparentemente distanti ma molto vicine.
Come mi racconta Ermenegildo, detto Gildo, che sbarcò a Civitavecchia il 20 luglio 1969, in cerca di un futuro migliore per la moglie Smeralda e la loro famiglia per arrivare a Bagnoregio. Ora 93enne, lui e Smeralda, che lo guarda ancora con affetto, posano con orgoglio per la mia macchina fotografica.
Il Comune di Bagnoregio, insieme alla famiglia Corrias, si prepara a celebrare il 30° anniversario del gemellaggio ufficiale con Esterzili, a testimonianza della duratura amicizia e dello scambio culturale tra le due comunità. I festeggiamenti sono previsti dal 12 al 15 luglio 2025, accogliendo numerosi visitatori provenienti da Esterzili.
Questo legame duraturo rappresenta più di un semplice accordo formale. Incarna il profondo legame tra le famiglie di pastori che migrarono dalla Sardegna alla fine degli anni ’60, in cerca di pascoli migliori e opportunità nel Lazio. Questa eredità condivisa ha alimentato collaborazioni e iniziative tra le due amministrazioni, rafforzando i legami tra le famiglie di entrambe le parti.
E i festeggiamenti della tosatura sono proseguiti con un abbondante pranzo a base di carne ovina, sapientemente preparato da Ferdinando e dai suoi amici. Pur non potendo partecipare a questa festa, mi sono impegnato a tornare l’anno prossimo, desideroso di esplorare ulteriormente le infinite sorprese di questo affascinante angolo della Tuscia.
Guarda tutte le immagini del Racconto

Lascia un commento