Peppe, e la semina di patate a Grotte di Castro

Un lavoro che richiede anni di esperienza, quella “dell’affettatore” Peppe nel chiaro scuro della sua cantina sta preparando la semina della patate, come tanti altri agricoltori di Grotte di Castro.

La domenica mattina la dedico quasi sempre ad una bella camminata intorno al mio paesello, Grotte di Castro. Un percorso di circa 10 kilometri senza mai allontanarsi dal Borgo sfruttando la sua forma allungata sia dalla parte nuova che quella del centro storico per arrivare alla Necropoli delle Cento Camere rigirare e prendere la salita dei Muraglioni che diventa la parte più impegnativa di questa camminata.

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Ed è proprio sotto ai Muraglioni che intravedo Peppe Paci, con il fiato corto dato dallo sforzo della salita lo saluto e lui mi saluta. Peppe è circondato da un arcobaleno di cassette piene di patate da seme, si è piazzato a meta dell’atrio della sua cantina dove la luce sfuma sul nero. Un chiaro scuro eccezionale, per gli amanti del bianco e nero, ma per me che amo i colori tutte quelle cassette messe in quella posizione era un invito a nozze per un racconto fotografico. Gli chiedo se era possibile fare qualche scatto sia lui che il figlio Valfranco che era giunto da li a poco mi danno il consenso, ma c’era solo un particolare che dovevo correre a casa scambiarmi togliere gli indumenti sudati prendere le macchine fotografiche e con la mia Smart raggiungere di nuovo i Muraglioni.

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Ho fatto tutto questo in circa venti minuti. Ritrovo Peppe dove lo avevo lasciato sul quel chiaro scuro che lo avvolge nel colore delle cassette. Peppe continua a tagliare le patate da seme, il procedimento è di primaria importanza sull’ esisto della semina ed anche della raccolta finale. E’ un procedimento che si basa sull’esperienze acquisita negli anni, e Peppe ha superato i 70, è un procedimento che deve essere eseguito a mano dove “l’affettatore” dovrà sezionare e moltiplicare per talea il tubero da seme scegliendo i meglio occhi e germogli che poi daranno vita alla vera semina nelle terre vulcaniche del territorio di Grotte di Castro che diventa la zona di produzione della patata IGP dell’alto viterbese conosciuta e apprezzata in tutta Italia.

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Essendo domenica la giornata lavorativa di Peppe termina con il mio ultimo scatto ma domani riprendere senza sosta fino all’ultimo tubero trasformato. Ore e ore di lavoro che nessuno poi metterà in conto sul prezzo finale del prodotto che andrà a prendere Peppe a raccolta terminata. Questo è un discorso da mille sfaccettature che intendo chiudere qui, ma volevo evidenziare quel grande lavoro che fanno i nostri agricoltori quasi sempre non riconosciuto nella sua completezza. Con Peppe ci salutiamo ma prima di andare mi porta nella sua cantina che gestisce insieme al figlio Valfranco. Un buon bicchiere di vino bianco delle colline del Lago di Bolsena per augurare una buona semina di patate a tutti gli agricoltori di Grotte di Castro.

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