La Carovana Narrante, il Viaggio Narrato “Terra e Magia”

La Carovana Narrante sempre in movimento alla ricerca di nuovi personaggi, notizie e storie da inserire nel racconto il Viaggio Narrato “Terra e Magia” alla riscoperta dei simboli umani della cultura popolare viterbese. Un nuovo progetto per raccontare le feste sacre e profane e i simboli Identitari dei borghi dell’Alto Lazio.

Appuntamento mattutino in quel di Pianoscarano, anzi come si dice da queste parti, Piascarano, con l’amico e Prof.Emiliano Macchioni che mi attende all’uscio di una delle cantine storiche del quartiere, in Via dei Vecchi, a due passi dalla Fontan di Piano, per delineare il percorso della Carovana di Settembre per le vie del borgo, in occasione della Festa dell’Uva del 17 Settembre.

Un incontro fatto di sorrisi e ricordi, dalla voce arzilla e identitaria del Genius Loci Valerio Celestini, quasi 95 anni di memoria lucida e fisico saldo di chi ha lottato sempre col sorriso e la tenacia dei vecchi uomini di campagna. Il bicchiere del vino sul tavolaccio e la mano del caro figlio sulla spalla mentre si inabissa negli aneddoti del suo passato. Sopralluogo della Carovana che torna in queste vie tra piazze, fontane e cantine, per ricostruire figure simboliche della storia locale e dell’immaginario collettivo: poeti vernacolari, vignaioli, personaggi tipici d’osteria e guaritori di campagna. “Terra e Magia” appunto per trasmettere lo spirito della Festa dell’Uva in questo paese nella città che rievoca il senso quasi sacro della vendemmia viterbese con il celebre Palio delle Botti, inventato dal grande Alberto Ciorba e Celestini.

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In questa cantina di famiglia, posta di sotto la casa del poeta locale Emilio Maggini, il Cantore Contadino di Via dei Vecchi, il ricordo raccontato si fa voce dei margini e figure sommerse della storia popolare tornano a muoversi fra queste strade, tra anfore di coccio e quartaroni da vino, quartini, attrezzi antichi della vendemmia, l’affresco scrostato del pittore bevitore Schigino, che un tempo veniva a far visita in cantina, le botti centenarie per custodire i vini casarecci delle vecchie viti di famiglia in quel di Petrignano nelle campagne di Tobia.

Tante storie da custodire e coniare, come stemmi della memoria per trasmettere una storia umana che ci appartiene, oggi più che mai, in questo tempo del Superfluo e del Nulla. Voci di saggi agricoltori che si fanno archetipi di memoria. La Carovana, dopo la tipica colazione contadina, a base di capocollo, pizza bianca locale e vino bianco di Petrignano (Malvasia e Roscetto) saluta i Celestini come si faceva una volta, brindisi alla mano e abbraccio sincero fra mura di peperino che si fanno casa e palcoscenico di un racconto umano.

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Tutto è pronto; qui già si respira profumi di pampini e mosto, canti di terra e fisarmonica. È iniziato ufficialmente questo il viaggio narrativo insieme allo scrittore Emiliano Macchioni della Carovana, per raccontare le feste sacre e profane e i simboli Identitari dei borghi dell’Alto Lazio. Unione che porterà alla nascita di una piccola guida tascabile della cultura popolare viterbese, un vademecum per scoprire intorno a noi un mondo sommerso che ci appartiene.

Avanti tutta e un brindisi a questa nuova avventura!

 

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