Eremo di Poggio Conte

Uno dei luoghi più mistici che la Tuscia offre al visitatore, si trova nel territorio di Ischia di Castro. Una chiesa scavata interamente nel tufo di questa terra tutta da scoprire.

 

Sento l’acqua del Fiora che rumoreggia sul finire dell’appezzamento che dovrò attraversare per raggiungere lo stradello che mi porterà all’Eremo di Poggio Conte. Attraversato questo tratto di terreno che sembra abbandonato, ma è luogo di pascolo di vacche maremmane, mi addentro nella vegetazione che nasconde in parte questi luoghi inconsueti e contemplativi, che ogni rumore sembra spezzare l’armonia creata dal silenzio.

È qui che inizia il viaggio in uno dei luoghi più mistici che la Tuscia offre. Un luogo spirituale, dove la dimensione dell’uomo si dissolve appena entra in contatto con quello che lo circonda, e che ritorna quando ci si inerpica sugli scaloni che ti porteranno in alto, verso la meta. Ti guardi intorno e pensi a chi centinaia di anni fa scavò con le proprie mani questo luogo di culto in questo ambiente selvaggio e lontano dalla civiltà.

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La chiesa si trova a strapiombo, a destra c’è il percorso segnato da palizzate di legno che abbiamo salito per arrivare in cima, e dall’altra parte una cascata che rende ancora più selvaggio questo ambiente. Entrando percepisci subito una strana sensazione e sei subito avvolto dalla bellezza unica di questo monumento, dagli affreschi che ancora resistono al tempo, dalle volte a crociera sopra la testa, dalla luce che entra e illumina la parte centrale dove è posto uno scranno e i resti dell’altare.

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Una scena che ho fermato con la mia macchina fotografica, e che mentre la realizzavo mi ha tolto per un attimo il fiato. Esco di nuovo alla luce, il sole penetra tra la vegetazione e riscalda l’aria. Scendo le scale per arrivare allo slargo davanti alla cascata dove trovo delle panche di legno messe lì per riposarsi e contemplare il proprio spirito.

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L’Eremo di Poggio Conte si trova nel territorio del comune di Ischia di Castro, dove nel Museo locale, oltre ai reperti etruschi e del ducato, si possono ammirare una serie di pannelli, recuperati perché trafugati dall’Eremo, degli affreschi raffiguranti i dodici apostoli e il Redentore.

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