La Festa della Madonna del Monte, Le Passate del 14 Maggio

La Festa della Madonna Santissima del Monte, Le Passate, la festa di un popolo il senso di appartenenza per le proprie radici e umiltà per il prossimo.

 

La Festa della Madonna Santissima del Monte per il popolo di Marta è “la” Festa. Non esistono sinonimi che possano sostituire questa parola. Una Festa, che in ogni caso il martano può declinare come: amore per una tradizione, devozione per una Madonna, senso di appartenenza per le proprie radici, umiltà per il prossimo.

 

La Festa inizia alle quattro e trenta del mattino del 14 Maggio quando il tamburello inizia a svegliare chi ancora dorme (ma credo che siano in pochi). Il silenzio viene rotto anche da esplosioni di bombe, dal suono festante delle campane e dai cori dei Passanti. È l’inizio di una lunga giornata. In questo primo corteo, che si snoda tra le vie strette del borgo, per terminare subito dopo le prime luci dell’alba, in Piazza del Comune, possono partecipare anche le donne, che sono il fulcro di molte attività legate alla Festa, come la realizzazione dei festoni che ornano le vie di Marta, la scelta della composizione ornamentale che abbellirà il portale del Santuario della Madonna del Monte ed anche la sicurezza sul tragitto durante il grande corteo dei passanti. Dopo questo primo corteo il programma prevede alle ore sei la tradizionale Santa Messa per soli uomini, celebrata dal Vescovo diocesano S.E. Mons. Orazio Francesco Piazza.

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Alle nove, partendo dalla centralissima Via Laertina, inizierà il corteo verso il Santuario delle quattro categorie che raccontano la storia di questa bellissima festa e tradizione della Tuscia. Inizia a muoversi per prima la categoria dei Casenghi, che con i loro cavalli rievocano gli uomini di fiducia dei proprietari terrieri, i quali avevano compiti di sorveglianza dei terreni dove lavoravano. A seguire la categoria dei Bifolchi, padroni di grandi buoi di razza maremmana pronti ad arare la terra più dura che gli si presenta davanti. In questa categoria sono presenti anche i pastori con pecore e capre. Poi arriva la categoria più numerosa, quella dei Villani. Con “villano” s’indica chi lavora la terra in tutte le sue fasi produttive; all’interno di questa categoria sono comprese altre cinque sottocategorie: i Sementerelli, le Vanghe, i Falciatori, i Mietitori e le Fontane. Termina il corteo la categoria dei Pescatori, che portano in dono alla Madonna del Monte le meraviglie del pescato nel Lago di Bolsena. Questo lungo corteo ombelicale, che racconta la vita, l’amore, la forza di questa gente che viene accolta per tutto il suo tragitto da due ali di folla festante, segno della grande popolarità di questa festa, in tutto il territorio della Tuscia, ed oltre.

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Tralascio le piccole sfumature che fanno di questa festa unica nel suo genere per arrivare al momento centrale di questo rito offertoriale che si tramanda di padre in figlio fin dalla metà del 1500. Le “Passate” equivalgono al tempo esatto che ogni Categoria sosta davanti all’effige della Madonna Santissima del Monte, per mostrarle la propria devozione ed offrirle i frutti del duro lavoro. Ogni categoria saluterà per tre volte la Madonna con canti mariani, al grido “Evviva Maria, sia lodato il Santissimo Sacramento, evviva la Madonna Santissima del Monte, Evviva Gesù e Maria!“, accompagnati dal costante rullo del tamburino. Al termine dei tre giri ad ogni passante viene donata la tradizionale Ciambella, altro simbolo di sacra unione alla festa.

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A questo punto della giornata il corteo si rimette in viaggio verso il borgo passando nella parte più vecchia, dove ad attenderli ci sono le donne che dai balconi lanciano la ginestra come ringraziamento e buon auspicio. Il corteo si raduna sotto il palazzo comunale per la benedizione impartita dal parroco di Marta, Don Roberto Fabiani. La grande folla del pubblico che è venuta a seguire a Marta questa lunga liturgia si mescola e si fonde con i Passanti, e che con l’ultimo filo di voce ringraziano la Madonna Santissima del Monte con il grido rituale: “Evviva Maria, sia lodato il Santissimo Sacramento, evviva la Madonna Santissima del Monte, Evviva Gesù e Maria!

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Raccontare questa Festa non è facile, sono tanti anni che raggiungo Marta il 14 Maggio per realizzare le mie fotografie; ogni volta è come se fosse la prima, e l’emozione si rinnova ad ogni edizione. Raccontare il sentimento di un popolo che attende tutto l’anno per manifestare la propria devozione mariana, facendo partecipi tutti, è un’indicazione di grandissima umiltà verso il prossimo, e questo lo si riconosce nel lunghissimo fotogramma della vita che questo popolo fatto di contadini e pescatori offre ogni 14 Maggio.

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