Gradoli – Il 22 febbraio 2023, ritorna il Pranzo del Purgatorio

Inizio a parlare del Pranzo del Purgatorio da dove l’ho lasciato quel 22 febbraio 2020, quando, con alcuni componenti della Fratellanza del Purgatorio, si terminava il giro della questua per darci l’appuntamento per l’asta, e poi per il Pranzo. Ecco, tutto s’interruppe alla questua: infatti di lì a pochi giorni l’Italia si fermò per due lunghissimi anni a causa della pandemia. Ma ora si riparte, e da qualche settimana la macchina operativa della Fratellanza del Purgatorio si è messa in moto per organizzare al meglio il famoso Pranzo del Purgatorio.

 

Per chi non lo sapesse non si tratta di una sagra o di un evento enogastronomico, bensì di una tradizione che va avanti da più di quattrocento anni grazie all’impegno e alla costanza di un gruppo di uomini di Gradoli che si mette a disposizione della collettività, non solo per quest’occasione ma anche per altre mansioni che andremo a scoprire.

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La Fratellanza del Purgatorio nasce con un proposito ben definito, che è quello di onorare e suffragare le anime del Purgatorio attraverso la celebrazione di Messe, e aiutare i più bisognosi raccogliendo fondi e mettendo a disposizione manodopera gratuita. Attualmente fanno parte della Fratellanza circa novanta uomini con un’età compresa dai 18 agli 85 anni, e sono coordinati da un capitano, un tenente e un sottotenente.

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Tutta questa preparazione è volta a organizzare il Pranzo del Purgatorio, che la Fratellanza allestisce il mercoledì delle Ceneri, in suffragio per le anime del Purgatorio e per celebrare l’inizio della Quaresima. La tradizione di questo antico rito vuole che inizi con la questua, prevista per il prossimo 16 febbraio 2023, durante la quale la mattina del giovedì grasso i Confratelli, vestiti con il tradizionale saio marrone, mantellina viola, cappuccio e con tamburino al seguito, girano il paese bussando alle porte degli abitanti del borgo di Gradoli, che offrono denaro o prodotti alimentari. Il raccolto della questua sarà poi utilizzato per organizzare l’Asta, che si svolgerà sabato 18 febbraio 2023, anche questa finalizzata alla raccolta dei fondi necessari per l’allestimento del Pranzo del Purgatorio.

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“È stata un attesa lunghissima – dice Massimo Del Signore, Capitano della Fratellanza – e in tutto questo tempo abbiamo perso molti confratelli. Ora siamo pronti a ripartire con la voglia e la tenacia che ci contraddistingue, aggiungendo dei giovani confratelli. Una nuova linfa per una tradizione che abbiamo l’obbligo di portare avanti nel tempo, come hanno fatto i nostri padri con noi.” Per questa occasione la Fratellanza si divide in settori specializzati, ciascuno diretto da un capogruppo, uno per il pesce, un altro per i legumi e ancora un altro per la frittura. Ogni settore è composto da sei “fratelli” che lavorano sotto le direttive del Capitano. I fuochisti sono una decina, come quelli addetti alla pulitura del pesce. Altri cinque sono impegnati per la minestra di riso, altrettanti per il luccio in umido e altri sei per il nasello fritto. Una decina sono addetti a lavare i piatti e una trentina come camerieri.

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La tradizione del Pranzo del Purgatorio vuole che ogni commensale si porti le posate, piatti, bicchieri e le bevande. Il Pranzo del Purgatorio, che rimane in programma per mercoledì 22 febbraio 2023 presso i locali della Cantina Sociale, ha un menu semplice che inizia con i Fagioli del Purgatorio (un legume che si produce nella zona di Gradoli), prosegue con la minestra di riso con sugo di tinca, una ricetta segreta della Fratellanza, luccio in umido, nasello fritto, baccalà lesso insaporito con olio extra vergine d’oliva ed un trito di aglio e prezzemolo, per terminare con una mela. La Fratellanza del Purgatorio, in collaborazione con la Pro Loco, ha messo in vendita 1520 tagliandi che nel giro di pochi giorni sono terminati. Ma, proprio da questo dato mi viene spontanea una domanda, che rivolgo al sindaco del borgo, dott. Attilio Mancini: “avete una popolazione che supera di poco le 1300 unità e fate un pranzo con 1520 ospiti: mi dice qual è il segreto?” Il sindaco mi risponde sorridendo: “è la nostra innata ospitalità, al Pranzo del Purgatorio arrivano da ogni parte d’Italia, non solo dalla nostra provincia e regione. Le dico un’altra cosa: il nostro essere ospitali si evidenzia nelle tante persone che prima vengono come turisti, poi si fermano a Gradoli per sempre, e per noi subito diventano paesani”.

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E questo è il Pranzo del Purgatorio, una tradizione della Tuscia unica nel suo genere che dovrebbe entrare, per le sue caratteristiche, nel patrimonio umanistico mondiale.

Le immagini dell’ultimo Pranzo del Purgatorio del 2019

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