Oggi vi porto a conoscere un luogo magico e coinvolgente. Girando per la Tuscia mi succede di essere attratto da molti luoghi, ma uno in particolare ha su di me una forza diversa: è il Monte Cimino. Quando sono di passaggio non esito mai a fermarmi per realizzare uno dei miei racconti fotografici.
Siamo sul versante est del Monte Cimino, nei pressi di un vecchio sentiero che tanto tempo fa univa Soriano nel Cimino con dei paesi vicini. Qui trovo la dott.ssa Cristina Santocchi, la prima guida della Tenuta di Sant’Egidio, che si estende per circa 130 ettari. Azzurra Benedetti, presidente dell’associazione GEA e attuale proprietaria della tenuta, con suo padre Eugenio ha avuto la brillante idea di trasformare un’area di rara bellezza nel primo bosco didattico della nostra Regione. Un luogo in cui si percepisce una spiritualità dal sapore antico, dove si trovano tracce della presenza dell’uomo dalle origini al medioevo.
Seguiamo il sentiero che ci conduce subito nel bosco di castagni, ciliegi e faggi, ma che annovera anche piante meno note come l’Ombelico di Venere e la Felce polypodium, due piantine attaccate al muschio della roccia, mi fa notare Cristina, che oltre ad essere una guida esperta è anche una biologa.
Dicevo prima della spiritualità del luogo: questa sensazione si percepisce quando tra gli alberi si intravede la facciata della Chiesa della SS. Trinità, che di mattina ha una luce particolare; io ho avuto la fortuna di avere anche un po’ di nebbia che creato un’atmosfera ancora più magica. Della Chiesa ad oggi rimangono solo le mura perimetrali e i resti del convento nella parte posteriore, ma è al suo interno che si scopre un monumento unico nel suo genere: una Barca Imperiale Cinese.
Eugenio Benedetti ha sempre avuto una grande passione per la Cina. È del 1965 l’incontro con Pu Yi, l’“ultimo imperatore” della Cina (protagonista del celebre film di Bertolucci). Ormai declassato a semplice cittadino, fu poi nominato capo dei Giardini del Palazzo Imperiale d’Estate a Pechino, e proprio lì incontrò Eugenio, sul ponte della Barca di Marmo dell’Imperatrice Ci Xi, sua nonna, tutt’ora ancorata sulle sponde del lago Kunming nel Palazzo Imperiale di Pechino.
Pu Yi desiderava vedere salvato il monumento dalla furia iconoclasta del periodo, e della sua preservazione si incaricò Benedetti tramite la “Hebei Arts & Crafts”. La Barca Imperiale di Soriano è la copia in scala 1:3 di quella di Pechino, l’unica barca cinese al mondo fuori dalla Cina. Una storia travolgente e unica, come il suo protagonista Eugenio Benedetti, che ha già predisposto nella Barca la sua futura dimora per quando lascerà, gli si augura il più tardi possibile, la vita terrena.
Proseguiamo il cammino sul sentiero che ci porta verso un costone tufaceo, dove ai piedi rimangono dei resti di un eremo, e più avanti l’imbocco della Grotta Rottezia, una cavità sotterranea dove si crede sia stato nascosto per un breve periodo anche il corpo di papa Niccolò III Orsini, come testimonia l’architrave trovato all’ingresso, con scolpito lo stemma araldico della casata.
Il cammino si fa più aspro mentre raggiungiamo la sommità di un altro eremo, quello del Beato Lupo Franchini da Corviano, che si stabilì qui durante la peste nera tra il XIII e il XIV secolo.
Scendiamo lungo il sentiero, saliamo le scalette in legno e una passerella e raggiungiamo la Sedia del Papa, costituita da un gruppo roccioso di peperino rosa. Cristina m’informa che questa pietra si trova solamente in due luoghi al mondo, nell’Isola di Pasqua, in mezzo all’Oceano Pacifico, e qui, sul Monte Cimino. Il panorama è incredibile, siamo immersi nella natura più vera: il sole tiepido invernale di quasi metà giornata e la nebbia quasi a valle completano questo scatto incredibile.
La visita è ormai terminata; raggiungiamo l’Abbazia Benedettina di Sant’Egidio dove troviamo le strutture ricettive, i laboratori dedicati alla didattica della fauna selvatica presente nella Tenuta, che ha come responsabile scientifico il dott. Gianfranco Pisa, che ringrazio per avermi dato la possibilità di conoscere questa parte di Tuscia. Il mio invito è sempre quello di scoprire il proprio territorio, la Tuscia è un giardino lussureggiante di Storia, di luoghi come la Tenuta di Sant’Egidio a Soriano nel Cimino, che merita una visita per conoscere i tesori che ci circondano.
© Maurizio Di Giovancarlo/Tuscia Fotografia >>> Il Racconto Fotografico… clicca qui
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