Non sono sicuro che quello che sto per scrivere sia uguale per tutti gli abitanti della Tuscia, ma credo fortemente che il legame con la propria Terra sia in qualche modo fondamentale per la vita di ogni singolo individuo, nel più profondo senso della parola.
Prendo lo spunto da quello che mi è successo durante la mia passeggiata domenicale lungo la Via Francigena, che dal nord della Tuscia scende e costeggia il lago di Bolsena. Lasciandomi alle spalle il paese di San Lorenzo Nuovo decido di cambiare strada e mi dirigo verso un bosco a me sconosciuto, ma che trovo indicato sul percorso ufficiale della Via Francigena. Cambiare strada implica una certa conoscenza del territorio, e questo non mi manca, ma la mia riflessione è un’altra: cosa mi ha spinto a cambiare il mio percorso abituale? Forse volevo testare i miei limiti, la mia quantità di coraggio; ho cambiato percorso perché volevo conoscere meglio questo luogo che da subito m’incuriosisce, iniziando dal cartello posto appena si lascia l’asfalto e si mette piede sullo sterrato del sentiero.
Un cartello che avverte che il bosco in cui sto entrando è un’Oasi del Fondo Forestale Italiano, una Onlus italiana che ha come slogan “Creiamo nuovi boschi e proteggiamo quelli esistenti”.
Ecco quello che mi ha spinto a cambiare percorso, me lo sentivo che questo posto aveva qualcosa di diverso e perciò sento che percorrere questo specifico sentiero è la strada giusta.
La storia di quest’Oasi verde sulla Via Francigena nel comune di San Lorenzo Nuovo ha inizio nell’estate dello scorso anno, quando un cittadino ha donato 13.000 metri quadrati di bosco al Fondo Forestale Italiano. La notizia ha avuto una buona rilevanza mediatica, in quanto anche il più conosciuto tg satirico italiano le ha dedicato un servizio televisivo. Personalmente non sapevo nulla di questa bella storia, ma credo che la novità più importante sia che il Fondo Forestale Italiano sta cercando, con una campagna di sostegno, di acquisire il vicino bosco per un totale di circa 60.000 metri quadrati.
Più continuo a camminare sul sentiero del Bosco di Soana (questo il suo nome) e più sento sorgere in me una piacevole tranquillità. Questo luogo dona pace e benessere, si ritrova se stessi e la serenità mentale che la vita quotidiana ci toglie. Il sentiero è immerso nella natura più pura, un saliscendi tra massi di basaltina, a testimonianza di antichissime eruzioni vulcaniche, e un’infinità di ciclamini viola che danno un tocco di colore inaspettato tra il grigio della pietra ed il giallo delle foglie cadute.
Esco dal bosco e continuo la mia camminata che mi porterà verso il lago, arricchito nello spirito dalla considerazione che, come detto prima, il legame con la propria Terra diventa fondamentale per la continuazione della vita stessa. La conoscenza della storia, dei luoghi e delle persone che fanno parte del territorio in cui si vive tutti i giorni è indispensabile; poi se si ha la possibilità anche di donare un bosco allora si diventa una persona speciale.
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