Mi trovavo di passaggio a Marta, provenivo da Tuscania, quando sul ciglio della strada vedo una piccola indicazione di colore verde con su scritto La Cannara e con l’invito in una stradina sterrata. Il nome mi stuzzica e la smania di andare a vedere di cosa si tratta e raccontarla poi fotograficamente è tanta che imbocco subito la stradina e dopo pochi metri mi ritrovo sulla riva del fiume che porta il nome della cittadina lacuale. Il fiume Marta, unico emissario del Lago di Bolsena, che prima di sfociare nel Mar Tirreno attraversa i comuni di Tuscania e Tarquinia. Detto questo per reminiscenza scolastica, mi trovo davanti un gruppetto di persone con il titolare dell’abitazione che si trova edificata proprio sopra il fiume. Incuriosito del luogo e della struttura, chiedo le prime informazioni che gentilmente mi sono date, ma l’asticella della curiosità si alza ancora per finire per domandare se era possibile entrare e scattare qualche immagine. Il proprietario gentilissimo m’invita a entrare da solo e mi si apre davanti a me un giardino gradevole che mi riporta indietro all’impressionismo del grande pittore francese Claude Monet. Il verde intenso che si amalgama del blu del cielo in un cromatismo veramente unico come il luogo che tra poco vi descriverò. Una trama antica di secoli, come dice la descrizione nel sito ufficiale di questo luogo che adesso è una casa vacanza, una storia che risale fin dai Romani che bazzicavano questi luoghi ricchi di pesce ma specialmente di Anguille. Il prelibato pesce era catturato proprio in questo luogo dove con un sistema di griglie, anticamente fatte di canne, da qui deriva il nome Cannara, e poi trasformate con materiali più resistenti per una pesca sempre più ricca che si è tramandata per generazioni. Ora l’acqua scorre sotto l’abitazione che non fa altro che essere il sottofondo musicale alla tranquillità di un luogo che potremmo definire “ monumento di archeologia ittica “. Riprendo la strada di casa con il desiderio di ritornare in questo luogo e di raccontarvi altre storie della Cannara di Marta.
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